Non ci sono biblioteche per gli ebooks

Una riflessione veloce che parte da questo post di James Bridle, sull’assenza di vere biblioteche per gli ebooks.

In Italia le biblioteche hanno il diritto di prestare i libri a titolo gratuito, secondo la legge sul diritto d’autore (vedi qui). La legge dice che possono prestare gli originali: è un principio che protegge il pubblico e garantisce l’accesso alla cultura da parte di tutti.

Curiosamente però, se proviamo ad applicare questo principio agli ebook abbiamo un paradosso. Da un lato, permettere a tutti di leggere gli ebook (in digitale), costruendo una biblioteca che assomigli più all’App Store che a una libreria, sarebbe infinitamente comodo e funzionale. Dall’altro lato è impossibile: una biblioteca di questo tipo, che permetta l’accesso a infiniti materiali digitali, renderebbe inutili tutti i negozi esistenti di ebook (e manderebbe a gambe all’aria l’intero settore editoriale, nella forma in cui lo conosciamo oggi).

Online, quello che si avvicina di più al concetto di biblioteca online, dopo la chiusura definitiva di Gigapedia.org, è aaaaarg.org, una piattaforma ampiamente illecita. Il sito che più si avvicina a un’emeroteca è Avaxhome, a cui Mondadori ha fatto causa lo scorso novembre.

In questo momento i produttori di contenuti hanno un vantaggio (tecnologico e legale) nei confronti del bene pubblico (il diritto ad accedere alla cultura, liberamente), ma tutti i tentativi di ristabilire l’equilibrio avrebbero un impatto negativo sul mercato.

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